giovedì 5 settembre 2013
Boucheron : Jaipur homme, eau de toilette
Boucheron Jaipur del 98': una chicca orientale dolce/speziata che lascia una scia golosa davvero gradevole e senza stucchevolezze. Un pò diverso dal solito stile orientale. E' caratterizzato da cannella e resine dolci (più benzoino e tonka che vaniglia) , un' impronta gourmand dolce/speziata che accompagna il profumo dall'inizio alla fine. Un'ibrido fra uno Shalimar meno complesso e più speziato e un' Opium più gourmand.
All'apertura c'è pure qualche fulmineo sentore di agrumi con il dolce che già emerge. Si continua poi con l'arrivo del cardamomo e si passa alla fase media col floreale di rosa , gelsomino ed altro, sempre accompagnata dalle resine, segmento davvero notevole di questo profumo. E momento per niente "maschile" (questo Jaipur "homme" non lo è mai...) . Si scende poi nella fase finale, la fase meno interessante, in cui Jaipur via via si spoglia dei suoi ingredienti per lasciare solo le resine e un tocco di muschio. Profumo per "homme" !? Ma quando mai?? Mai sentita una roba più bisex/unisex. Un profumo per quando si vuol essere ghiotti a chi ci sta intorno, e per questa funzione forse lo preferisco anche al più recente mostro sacro Dior Homme Intense prima versione. Bello bello : con un pizzico di dolce in meno e qualcos'altro in più, sarebbe grande. Ma sarebbe diverso. (recensione sulla versione vintage anni 90'/primi 2000', con riquadro argento sulla scatola e vetro smerigliato, le ultime versioni dell'edt sono più "piatte", meglio le edp) VOTO : 9
martedì 3 settembre 2013
Gucci : Eau de Gucci , eau de toilette (anni 90')
Una florealata pazzesca questa Eau de Gucci del 93'. C'è poco da descrivere: fiori, fiori e fiori fino alla base di muschi ed ambrata. La fan da protagonisti il giacinto in apertura poi il lillà e il caprifoglio, l'ylang, il mughetto, il gelsomino e vari altri fra cui una nitida tuberosa e la rosa. Uniche note non floreali nitide ; il galbano all'inizio e quelle della base finale. Alcuni passaggi fra la testa e la fase intermedia sono davvero belli, e comunque è un continuo sgranarsi di fiori su sfondo dolcettino che si amplia fino alla base.Che dire?
Meno sexy-chic di Valentino donna classico,meno orientale del primo Fendi donna, ma ricco ed opulento di fiori. Non è "girly" ma qui e là lo rischia, non è "old lady" ma qui e là lo rischia. Forse manca di un tocco decisivo di assertività. Comunque non male, specialmente i primi 2 segmenti.C'è stata una versione precedente in voga negli anni 70/80'. (recensione basata su versione anni 90' in foto) Voto : 8
Dior : Fahrenheit
Fahrenheit di Dior è una classica eau de toilette del 1989. Apre con una quantità non indifferente di ingredienti vari. In questa fase,molti riferiscono di una nota di benzina che li indispone.
In effetti,anche se non proprio benzina, qualcosa di natura vagamente simile ad un idrocarburo si può sentire, però senza l'aggressività tipica dei veri derivati del petrolio. E comunque in realtà quest'effetto è il risultato di una serie di ingredienti che hanno queste sfumature potenziali nella loro gamma,come gli agrumi,la lavanda, la noce moscata. E se non ci si concentra su questo aspetto, l'odore è un buon ed originale misto di vegetale erbaceo e foglie bagnate assolutamente non sgradevole.
La transizione verso la fase media con una puntina dolce/edibile probabilmente data dalla combinazione foglia di violetta/camomilla, si arricchisce poi di note floreali e poi di sandalo (uno dei pochi ingredienti singoli che si sente nettamente) e della nota di pelle e vetiver che preludono alla fase finale dolce del profumo. Fase discreta senza eccellenze. L'accordo pelle-foglia di violetta della fase media e tarda è il più caratteristico di questo profumo che comunque si distingue per la complessità e il continuum senza salti nella resa. Si può definir un profumo vegetale/floreale con pelle. Secondo molti suoi fans la riformulazione di qualche anno fa lo ha rovinato. Per i miei gusti personali, buono ma senza entusiasmare. (recensione su versione più vecchia,mignon in foto,con la scatola col pianeta rosso e con la striscia ocra in basso).Voto : 7,5/8
In effetti,anche se non proprio benzina, qualcosa di natura vagamente simile ad un idrocarburo si può sentire, però senza l'aggressività tipica dei veri derivati del petrolio. E comunque in realtà quest'effetto è il risultato di una serie di ingredienti che hanno queste sfumature potenziali nella loro gamma,come gli agrumi,la lavanda, la noce moscata. E se non ci si concentra su questo aspetto, l'odore è un buon ed originale misto di vegetale erbaceo e foglie bagnate assolutamente non sgradevole.
La transizione verso la fase media con una puntina dolce/edibile probabilmente data dalla combinazione foglia di violetta/camomilla, si arricchisce poi di note floreali e poi di sandalo (uno dei pochi ingredienti singoli che si sente nettamente) e della nota di pelle e vetiver che preludono alla fase finale dolce del profumo. Fase discreta senza eccellenze. L'accordo pelle-foglia di violetta della fase media e tarda è il più caratteristico di questo profumo che comunque si distingue per la complessità e il continuum senza salti nella resa. Si può definir un profumo vegetale/floreale con pelle. Secondo molti suoi fans la riformulazione di qualche anno fa lo ha rovinato. Per i miei gusti personali, buono ma senza entusiasmare. (recensione su versione più vecchia,mignon in foto,con la scatola col pianeta rosso e con la striscia ocra in basso).Voto : 7,5/8
lunedì 2 settembre 2013
Chanel : Coco eau de toilette
Coco di Chanel, icona dell'84', sta a cavallo fra il floreale-speziato e l'orientale.
Colpisce subito al cuore con una bella apertura sull'accordo pesca, fiori d'arancio e gelsomino. La discesa verso la fase media ci porta in un floreale delizioso che si arricchisce di rosa e poi mimosa, con i chiodi di garofano in evidenza come spezia. Verso il segmento finale si passa dal sandalo leggero verso una classica base ambrata con tonka,opoponax e vaniglia (qualcuno dice troppa) , piacevole ma senz'altro meno raffinata di una Guerlinade. In questa fase si fa sentire anche un leggero animalico cisto/zibetto. E' un profumo ricco di sapore e caldo, con un certo glamour succoso che a qualcuno evoca rossetti rossi. C'è chi vede Coco come capostipite della genìa dei profumi dolci-stomachevoli che non è ancora finita. Non è vero, almeno per l'edt , e comunque Coco non è così. Forse è appena "datato". Le versioni degli ultimi anni sono deludenti e diversi preferiscono l'eau de parfum all'eau de toilette. (recensione basata su un eau de toilette vintage anni 80/primi 90'). VOTO 8,5
Colpisce subito al cuore con una bella apertura sull'accordo pesca, fiori d'arancio e gelsomino. La discesa verso la fase media ci porta in un floreale delizioso che si arricchisce di rosa e poi mimosa, con i chiodi di garofano in evidenza come spezia. Verso il segmento finale si passa dal sandalo leggero verso una classica base ambrata con tonka,opoponax e vaniglia (qualcuno dice troppa) , piacevole ma senz'altro meno raffinata di una Guerlinade. In questa fase si fa sentire anche un leggero animalico cisto/zibetto. E' un profumo ricco di sapore e caldo, con un certo glamour succoso che a qualcuno evoca rossetti rossi. C'è chi vede Coco come capostipite della genìa dei profumi dolci-stomachevoli che non è ancora finita. Non è vero, almeno per l'edt , e comunque Coco non è così. Forse è appena "datato". Le versioni degli ultimi anni sono deludenti e diversi preferiscono l'eau de parfum all'eau de toilette. (recensione basata su un eau de toilette vintage anni 80/primi 90'). VOTO 8,5