martedì 22 luglio 2014
Condannati al vintage !
A parte qualche eccezione, il giudizio è dato: gli amanti del profumo buono sono condannati al vintage (o alla "first edition") !
Diventano tutti meno complessi, più "annacquati", e meno duraturi.
D'altronde, chi non correrebbe a comprarsi qualche disco dei Genesis se le norme permettessero solo la scrittura di brani musicali come Gangnam Style e musica simile?
Questo succede per una serie di motivi fra cui :
venerdì 11 luglio 2014
Profumi vintage e imprinting :
Accade per i profumi vintage come per la famosa madeleine di Proust nella Recherche . Un odore (in quel caso fu un sapore), annulla di colpo una distanza spazio-temporale di decenni e ci ripiomba con forza nel nostro passato più o meno remoto, facendocelo immediatamente presente, qui ed ora.
Spesso la sensazione è molto forte, il riconoscimento è istantaneo e si accompagna a un turbinio di altre sensazioni non ben definite che sonnecchiavano nel nostro inconscio.
Un profumo del passato riporta più o meno chiaramente in vita una madre davanti allo specchio o in procinto di uscire,un padre che si avvia al lavoro o il semplice odore che c'era in bagno dopo la toilette di questi. Ricordi antichi e, proprio per questo, potentissimi, primordiali, cui nessun filtro razionale può impedire di colpirci dritti nel profondo con una scossa emotiva. Il "passato significativo".
O magari, meno lontanamente, riportarci alla memoria il profumo della sorella o fratello maggiore che andava a ballare, o quello che indossavano i/le primi/e fidanzatini/e oppure quello dei primi flaconi acquistati autonomamente in gioventù.
Essendo quelle sensazioni legate a fasi iniziali e formative dello sviluppo, sono molto potenti.Sono dei veri e propri "imprinting" , come l'etologo Konrad Lorenz definiva il processo di fissazione della paperetta Martina che appena uscita dal guscio vedeva un essere umano e si "convinceva" che quello era il suo riferimento di specie e lo seguiva come normalmente avrebbe seguito mamma papera. C'è un'impronta che si fissa indelebilmente e condizionerà tutto lo sviluppo e gli attaccamenti successivi.
Così è per gli odori e, quasi certamente, anche per i profumi.
Questo appare molto chiaramente in commenti dove, ad esempio, alla presenza del mandarino o della cannella negli ingredienti qualcuno rievoca le atmosfere natalizie di una volta in cucina, o dove alla presenza di oud dalla testa fruttata o di conifere con cineolo, si parla di medicinali per la tosse assunti sempre nell'infanzia,ecc.
E così si spiegano anche certe valutazioni molto alte su profumi vintage che , per quanto validi, non sembrano davvero eccelsi. Sono valutazioni "emotive", che attingono più al proprio imprinting remoto personale che ad un'analisi oggettiva. Ma, si sa, l'essere umano è fatto anche così, di sentimenti, ed è giusto che abbiano il loro spazio, specialmente sui giudizi estetici che sono sempre associati ad emozioni che per natura astraggono dalla sfera razionale (e sono le cose studiate dagli uffici marketing,è l'"ingegneria emotiva" ...).
Spesso la sensazione è molto forte, il riconoscimento è istantaneo e si accompagna a un turbinio di altre sensazioni non ben definite che sonnecchiavano nel nostro inconscio.
Un profumo del passato riporta più o meno chiaramente in vita una madre davanti allo specchio o in procinto di uscire,un padre che si avvia al lavoro o il semplice odore che c'era in bagno dopo la toilette di questi. Ricordi antichi e, proprio per questo, potentissimi, primordiali, cui nessun filtro razionale può impedire di colpirci dritti nel profondo con una scossa emotiva. Il "passato significativo".
O magari, meno lontanamente, riportarci alla memoria il profumo della sorella o fratello maggiore che andava a ballare, o quello che indossavano i/le primi/e fidanzatini/e oppure quello dei primi flaconi acquistati autonomamente in gioventù.
Essendo quelle sensazioni legate a fasi iniziali e formative dello sviluppo, sono molto potenti.Sono dei veri e propri "imprinting" , come l'etologo Konrad Lorenz definiva il processo di fissazione della paperetta Martina che appena uscita dal guscio vedeva un essere umano e si "convinceva" che quello era il suo riferimento di specie e lo seguiva come normalmente avrebbe seguito mamma papera. C'è un'impronta che si fissa indelebilmente e condizionerà tutto lo sviluppo e gli attaccamenti successivi.
Così è per gli odori e, quasi certamente, anche per i profumi.
Questo appare molto chiaramente in commenti dove, ad esempio, alla presenza del mandarino o della cannella negli ingredienti qualcuno rievoca le atmosfere natalizie di una volta in cucina, o dove alla presenza di oud dalla testa fruttata o di conifere con cineolo, si parla di medicinali per la tosse assunti sempre nell'infanzia,ecc.
E così si spiegano anche certe valutazioni molto alte su profumi vintage che , per quanto validi, non sembrano davvero eccelsi. Sono valutazioni "emotive", che attingono più al proprio imprinting remoto personale che ad un'analisi oggettiva. Ma, si sa, l'essere umano è fatto anche così, di sentimenti, ed è giusto che abbiano il loro spazio, specialmente sui giudizi estetici che sono sempre associati ad emozioni che per natura astraggono dalla sfera razionale (e sono le cose studiate dagli uffici marketing,è l'"ingegneria emotiva" ...).
sabato 5 luglio 2014
Fendi - Theorema , eau de parfum
Theorema da Fendi,1998, è
un' outsider di rango del vintage italiano. Piace non poco, ha
diversi innamorati ed è senz'altro apprezzabile per la sua
originalità . Luca Turin ne parla molto bene. Si tratta di un
profumo orientale-speziato-ed altro con tratti
nettamente gourmand . Esordisce con un goloso primo segmento fra limone/arancio e spezie/cannella con un fondo dolce. Scende in un cuore speziato che si fa più leggero ,dove il benzoino e la base dolce-ambrata iniziano a sentirsi di più. I vari passaggi sono analiticamente irriproducibili, la lista sarebbe lunga e noiosa. In sintesi, gli agrumi all'inizio, poi le tante spezie e la base di resine sono i tratti salienti in una sfida alla gravità fatta di molti ingredienti , che sta sul limite del barocco e del disordine senza però entrarvi. Poco marcati i fiori ed i legni, pur avvertibili. E' un profumo con alcuni passi molto gradevoli e a volte “ghiotti”. Per restare negli orientali, è più gourmand e meno speziato di Opium (o meglio, con tante spezie ma con la mano più leggera) , meno raffinato e più “sbragato” di Coco Chanel e di Karl Lagerfeld donna.
Bello, caldo e simpatico ma con qualche discontinuità . Probabilmente ha visto qualche riformulazione e/o ha una resa particolarmente diversificata a seconda della pelle, dato che qualcuno non nomina nemmeno il forte sentore iniziale di arancio (o tangelos ) mentre qualcun'altro lo descrive come un profumo “di legni e incensi” (?!) . VOTO : 8 ( Recensione su flacone vintage da 30ml in foto)
nettamente gourmand . Esordisce con un goloso primo segmento fra limone/arancio e spezie/cannella con un fondo dolce. Scende in un cuore speziato che si fa più leggero ,dove il benzoino e la base dolce-ambrata iniziano a sentirsi di più. I vari passaggi sono analiticamente irriproducibili, la lista sarebbe lunga e noiosa. In sintesi, gli agrumi all'inizio, poi le tante spezie e la base di resine sono i tratti salienti in una sfida alla gravità fatta di molti ingredienti , che sta sul limite del barocco e del disordine senza però entrarvi. Poco marcati i fiori ed i legni, pur avvertibili. E' un profumo con alcuni passi molto gradevoli e a volte “ghiotti”. Per restare negli orientali, è più gourmand e meno speziato di Opium (o meglio, con tante spezie ma con la mano più leggera) , meno raffinato e più “sbragato” di Coco Chanel e di Karl Lagerfeld donna.
Bello, caldo e simpatico ma con qualche discontinuità . Probabilmente ha visto qualche riformulazione e/o ha una resa particolarmente diversificata a seconda della pelle, dato che qualcuno non nomina nemmeno il forte sentore iniziale di arancio (o tangelos ) mentre qualcun'altro lo descrive come un profumo “di legni e incensi” (?!) . VOTO : 8 ( Recensione su flacone vintage da 30ml in foto)
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Voto 8
venerdì 4 luglio 2014
Jacques Fath - Ellipse , eau de toilette
PREMESSA : la recensione si basa su un mignon vintage reperito online sulla cui conservazione non v'è certezza, per quanto le note di testa sembrino presenti, e ciò solitamente rappresenta un buon indicatore dello stato generale.
Ellipse di Jacques Fath, anno di grazia 1972, un vero cult del vintage che praticamente non conosce il “non mi piace” nei voti dei pochi users che lo hanno provato (anche per motivi di portafoglio, essendo molto costoso). I commenti sono da sacro graal. Ha un sentore cipriato/verde con nuances floreali e tocchi coriacei ed animalici leggeri e gradevoli (bergamotto,galbano, muschio quercia, zibetto?,gelsomino,vetiver, ecc). Nel complesso, un cipriato elegante, rilassante e misurato , non si avvertono ingredienti particolarmente originali ma un'insieme molto ben assortito ed amalgamato con una misura perfettamente individuata. Il segreto di Ellipse sembra consistere in questo, nella partitura raffinata di proporzioni ed accostamenti di materiale già sentito. Bello, molto . Ma la maestria compositiva e l'odore sono 2 cose diverse, e per me un Ellipse è un pò sotto cose come Chamade, che pur non essendo un chypre in senso stretto gravita nella stessa sfera dei profumi “verdi/campestri” , non fosse che un floreale ben più pronunciato gli conferisce uno scatto in più rispetto ad Ellipse . Forse la somiglianza è maggiore con 2 dei cipriati finora trattati , Magie noire e Fendi donna prima versione. Rispetto al primo preferisco senz'altro Ellipse, dal secondo non siamo molto lontani. Per ora, e fino ad eventuale altro campione, VOTO : 8,5/9 (recensione su mignon vintage in foto metà anni 70' circa)
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