giovedì 5 settembre 2013

Hugo Boss : Boss Spirit

Semplice e bello questo Spirit Boss di Hugo Boss del 1989! Riposante ed elegante senza sofismi, a base di erbe aromatiche appena dolci e di sandalo, con un tocco in pelle.

Graziosa l'apertura con un pizzico di aldeidi  e menta, apertura in cui si sente subito la resa dolcina ma non troppo di artemisia/assenzio  e poi il dragoncello (erbe molto usate anche per i liquori ) che assieme alla lavanda, che gli dà un pò di slancio ed ariosità, introducono una bella fase mediana di nitido legno di sandalo con un tocco in pelle, ma sempre accompagnato dal dolce aromatico delle erbe, adesso appena meno forte. Anche la fase finale resta similmente gradevole, con un'ambra piacevole senza scontate code zuccherose. Per alcuni è il migliore della casa. E' buono : con personalità, ma un amichevole porto sicuro. Magari un pizzico di coraggio in più non avrebbe guastato. Magari non adattissimo a giovanissimi. E' assolutamente unisex, checchè ne dicano. (recensione su versione EDT fine anni 80' /primi anni 90').Voto : 8/8,5

Boucheron : Jaipur homme, eau de toilette

Boucheron Jaipur del 98': una chicca orientale dolce/speziata che lascia una scia golosa davvero gradevole e senza stucchevolezze. Un pò diverso dal solito stile orientale. E' caratterizzato da cannella e resine dolci (più benzoino e tonka che vaniglia) , un' impronta gourmand dolce/speziata che accompagna il profumo dall'inizio alla fine. Un'ibrido fra uno Shalimar meno complesso e più speziato e un' Opium più gourmand.

 All'apertura c'è pure qualche fulmineo sentore di agrumi con il dolce che già  emerge. Si continua poi con l'arrivo del cardamomo e si passa alla fase media col floreale di rosa , gelsomino ed altro, sempre accompagnata dalle resine, segmento davvero notevole di questo profumo. E momento per niente "maschile" (questo Jaipur "homme" non lo è mai...) . Si scende poi nella fase finale, la fase meno interessante, in cui Jaipur via via si spoglia dei suoi ingredienti per lasciare solo le resine e un tocco di muschio. Profumo per "homme" !? Ma quando mai?? Mai sentita una roba più bisex/unisex.  Un profumo per quando si vuol essere ghiotti a chi ci sta intorno, e per questa funzione forse lo preferisco anche al più recente mostro sacro Dior Homme Intense prima versione. Bello bello : con un pizzico di dolce in meno e qualcos'altro in più, sarebbe grande. Ma sarebbe diverso. (recensione sulla versione vintage anni 90'/primi 2000', con riquadro argento sulla scatola e vetro smerigliato, le ultime versioni dell'edt sono più "piatte", meglio le edp) VOTO :  9

martedì 3 settembre 2013

Gucci : Eau de Gucci , eau de toilette (anni 90')

Una florealata pazzesca questa Eau de Gucci del 93'. C'è poco da descrivere: fiori, fiori e fiori fino alla base di muschi ed ambrata. La fan da protagonisti il giacinto in apertura poi il lillà e il caprifoglio, l'ylang, il  mughetto, il gelsomino e vari altri fra cui una nitida tuberosa e la rosa. Uniche note non floreali nitide ; il galbano all'inizio e quelle della base finale. Alcuni passaggi fra la testa e la fase intermedia sono davvero belli, e comunque è un continuo sgranarsi di fiori su sfondo dolcettino che si amplia fino alla base.Che dire?

Meno sexy-chic di Valentino donna classico,meno orientale del primo Fendi donna, ma ricco ed opulento di fiori. Non è "girly" ma qui e là lo rischia, non è "old lady" ma qui e là lo rischia. Forse manca di un tocco decisivo di assertività. Comunque non male, specialmente i primi 2 segmenti.C'è stata una versione precedente in voga negli anni 70/80'. (recensione basata su versione anni 90' in foto) Voto : 8

Dior : Fahrenheit

Fahrenheit di Dior è una classica eau de toilette del 1989. Apre con una quantità non indifferente di ingredienti vari. In questa fase,molti riferiscono di una nota di benzina che li indispone.
In effetti,anche se non proprio benzina, qualcosa di natura vagamente simile ad un idrocarburo si può sentire, però senza l'aggressività tipica dei veri derivati del petrolio. E comunque  in realtà quest'effetto è il risultato di una serie di ingredienti che hanno queste sfumature potenziali nella loro gamma,come gli agrumi,la lavanda, la noce moscata. E se non ci si concentra su questo aspetto, l'odore è un buon ed originale misto di vegetale erbaceo e foglie bagnate assolutamente non sgradevole. 
La transizione verso la fase media con una puntina dolce/edibile probabilmente data dalla combinazione foglia di violetta/camomilla, si arricchisce poi di  note floreali e poi di sandalo (uno dei pochi ingredienti singoli che si sente nettamente) e della nota di pelle e vetiver  che preludono alla fase finale dolce del profumo. Fase discreta senza eccellenze. L'accordo pelle-foglia di violetta della fase media e tarda è il più  caratteristico di questo profumo che comunque si distingue per la complessità e il continuum senza salti nella resa. Si può definir un profumo vegetale/floreale con pelle. Secondo molti suoi fans la riformulazione di qualche anno fa lo ha rovinato. Per i miei gusti personali, buono ma senza entusiasmare. (recensione su versione più vecchia,mignon in foto,con la scatola col pianeta rosso e con la striscia ocra in basso).Voto : 7,5/8

lunedì 2 settembre 2013

Chanel : Coco eau de toilette

Coco di Chanel, icona dell'84', sta a cavallo fra il floreale-speziato e l'orientale.
Colpisce subito al cuore con una bella apertura sull'accordo pesca, fiori d'arancio e gelsomino. La discesa verso la fase media ci porta in un floreale delizioso che si arricchisce di rosa e poi  mimosa, con i chiodi di garofano in evidenza come spezia. Verso il segmento finale si passa dal sandalo leggero verso una classica base ambrata con tonka,opoponax e  vaniglia (qualcuno dice troppa) , piacevole ma senz'altro meno raffinata di una Guerlinade. In questa fase si fa sentire anche un leggero animalico cisto/zibetto. E' un profumo ricco di sapore e caldo, con un certo glamour succoso che a qualcuno evoca rossetti rossi. C'è chi vede Coco come capostipite della genìa dei profumi dolci-stomachevoli che non è ancora finita. Non è vero, almeno per l'edt , e comunque Coco non è così. Forse è appena "datato". Le versioni degli ultimi anni sono deludenti e diversi preferiscono l'eau de parfum all'eau de toilette.  (recensione basata su un eau de toilette vintage anni 80/primi 90'). VOTO 8,5

Balmain : Ebene


Ebene  di Balmain è una bella e non convenzionale eau de toilette dell'83'. Proprio un bell'aromatico pieno e rotondo con un pizzico di orientale.

Apre con molta roba fra cui prevalgono le aldeidi e un pino-menta con un tocco di fondo anisico , l'insieme ha un gradevole tocco goumand. Poco dopo si sente anche un pizzico di animalico (con una brevissima ma imbarazzante torsione verso l'urinario,unico "difetto" di  Ebene. Essì che non forse c'è cedro dell'Atlante...) e poi un corpo intermedio floreale/patchouli molto ben fatto e garbato (ma sempre netto, come per tutto il resto del profumo) che passa egregiamente al fondo altrettanto equilibrato e nitido, con ambra e tonka e vaniglia non disturbanti. Qui e là si avverte un tocco leggerissimo di cisto. In Ebene non è facile discernere i componenti singoli perchè non sembra ci sia una presenza spiccata di qualcosa rispetto a qualcos'altro. Gli ingredienti sono diversi ed equamente bilanciati fra loro come peso, senza protagonisti di primo piano. Tutto ha spazio, senza dare effetto di confusione. A torto poco frequentato, merita di divenire classico. Sta fra Yazz di Yves Saint Laurent e Azzaro Homme. Dichiarato come nettamente maschile, secondo me è nettamente unisex. Ha una nicchia di aficionados che lo adorano. Esagerati? De gustibus non dispuntandum est... (recensione su versione vintage anni80').Voto : 8,5/9

Givenchy : Gentleman


Gentleman di Givenchy è una bomba patchouli (patchouli-bomb dicono gli anglosassoni) : nella prima formulazione del 1974 c'era il 45% di patchouli nella miscela!



Ha una bella apertura con agrumi e miele ed altro, arriva presto al cuore sostanziale del profumo che è un'accordo di intenso patchouli sempre accompagnato da un tocco di cuoio e un leggero sottofondo floreale. Proseguendo, si fanno sentire bene il muschio, il vetiver e un pizzico di zibetto non invadente, fino  alla base finale, gradevole e leggermente dolce ed ambrata, più "pulita" della fase centrale. Gentleman è buono ma non notevole, forse un pò datato e comunque per amatori del patchouli. Probabilmente, nel genere è più attuale e ricco un vintage come "Moods" di Krizia che aggiunge una buona dose di spezie . Qualcuno lamenta che Gentleman duri poche ore,ma il discorso della durata dei profumi scambia la funzionalità col gusto e qui a noi interessa soprattutto il gusto. Limiti a parte, per molti affezionati Gentleman resta Gentleman. Gli estimatori della versione vintage si lamentano che la nuova riformulazione recente sia troppo leggera, attenuata, e vanno cercando bottiglie d'epoca,quella con la scatola coi quadratini delle "G" e con l'etichetta che avvolge tutta la bottiglia. (recensione basata su versione con i quadratini g a sfondo bianco ed etichetta argentata che fascia tutto il flacone, anni 70/80').Voto : 7,5